La buona scuola e l'informatica


2014-09-18Pubblicato da D.B.

 

Tratto da La buona scuola .
Serve quindi un piano nazionale che consenta di introdurre il coding (la programmazione) nella scuola italiana. A partire dalla primaria: vogliamo che nei prossimi tre anni in ogni classe gli alunni imparino a risolvere problemi complessi applicando la logica del paradigma informatico anche attraverso modalitĂ  ludiche (gamification). A partire dall'autunno, dopo Stati Uniti e Inghilterra, lanceremo in Italia L'iniziativa Code.org, aggregando associazioni, universitĂ  e imprese, in una grande mobilitazione per portare l'esperienza nel maggior numero di scuole possibili.
Come sollecitiamo i ragazzi ad essere "produttori digitali" nella scuola secondaria?
Il punto di arrivo sarĂ  promuovere l'informatica per ogni indirizzo scolastico. Fin dal prossimo anno, vogliamo attivare un programma per "Digital Makers" , sostenuto dal Ministero e anche da accordi dedicati con la societĂ  civile, Le imprese, l'editoria digitale innovativa. Concretamente, ogni studente avrĂ  l'opportunitĂ  di vivere un'esperienza di creativitĂ  e di acquisire consapevolezza digitale, anche attraverso l'educazione all'uso positivo e critico dei social medici e degli altri strumenti della rete. E imparando ad utilizzare i dati aperti per raccontare una storia o creare un'inchiesta, oppure imparando a gestire al meglio le dimensioni della riservatezza e della sicurezza in rete, o ancora praticando tecniche di stampa 3D. Questo servirĂ  a rafforzare Le ore di Tecnologia e di Cittadinanza e Costituzione nella scuola secondaria di primo grado, quelle di Informatica nei licei scientifici e negli istituti tecnici e professionali, promuovendo inoltre la contaminazione con ogni altra disciplina.
Non sarà un'iniziativa calata dall'alto. Sosterremo un'azione di coinvolgimento territoriale, attraverso cui porteremo le migliori esperienze già sperimentate nella scuola dove ancora non ci sono. Perché gli innovatori in Italia, nella scuola e vicino alla scuola, sono tanti. Vogliamo incoraggiare anche tutte le principati amministrazioni pubbliche a collaborare, ad esempio attraverso i loro dati e le loro attività, nel costruire percorsi per temi chiave per i nostri ragazzi.